Non lo sapevate? Uno dei punti forti di Spotify sono le playlist, create dagli utenti, dai musicisti o dal servizio di musica streaming. Qui una top 10 da assaporare
Spotify non è soltanto un archivio di musica streaming molto fornito (oltre 30 milioni di brani). In effetti, di servizi simili ce ne sono moltissimi e Amazon Music Unlimited è il nuovo arrivato in Italia. Offre interessanti opzioni all’utente, grazie ai sofisticati algoritmi di gradimento. Nella società svedese poi, ci lavorano decine di specialisti della musica, che quotidianamente si inventano podcast, contenuti editoriali e playlist (qui quelle di Apple Music) tematiche. Proprio su queste vorremmo concentrarci, per offrirvi una panoramica delle migliori disponibili online.
Va detto che cambiano in continuazione ed è possibile che alcune di queste verranno nascoste dal sistema. Sul servizio di musica streaming comunque trovate centinaia di migliaia di playlist, suddivisibili in 3 categorie: quelle create da Spotify, quelle create da personalità (in genere musicisti) molto noti e quelle create dagli utenti. Insomma: ce n’è davvero per tutti i gusti. Buon ascolto.
1 1) Per fare sport: vince il tamarro, ma anche l’hipster vuole la sua parte
Mens sana in corpore sano, dicevano i romani. Dunque partiamo da chi vuole fare attività [amazon_textlink asin=’B01MDMTF7P’ text=’con un paio di cuffie wireless nelle orecchie’ template=’ProductLink’ store=’albuilder-adv-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9219be88-f139-11e7-816c-7fb296b8f719′]. Spotify ha una sezione dedicata allo scopo di fornire la giusta adrenalina agli amici sportivi. Aprite il programma o l’app, andate su “generi e mood” e selezionate l’iconcina con il bilanciere. Si chiama “allenamento” e ha una ventina di ottime playlist disponibili. I generi sono sempre quelli: elettronica, reaggeton e pop molto frizzante. Indicato a chi ha gusti radiofonici e easy listening. E gli altri? Tranquilli: per gli hipster c’è una playlist chiamata proprio “allenamento indie”. Vi beccate i Vaccines, gli Arctic Monkeys, i Killers e gli immancabili Black Keys. Tutti brani energici, dove il mood depressive lascia spazio alle schitarrate potenti.
2 2) Ad alta intensità
Noi comunque si è un po’ tamarri dentro. Dunque per gli allenamenti suggeriamo di assestarci sulla classica dance (da ascoltare rigorosamente con cuffie wireless Pioneer). La playlist “Ad alta intensità” offre un’ottima selezione, con alcune sorprese. Nei 52 brani (2 ore e 57 minuti) di musica streaming, c’è anche Otto Knows, con il brano killer Million Voices. Oppure i Disclosure, con You & Me remixata da Flume. Più scontate le presenze di Calvin Harris, Martin Garrix, Bob Sinclair e Pitbull.
3 3) Playlist romantiche: due cuori e un account Spotify
Vi conosciamo, vecchi marpioni. invitate la donzella a casa e volete creare l’atmosfera giusta durante la cena. Tovaglia di stoffa, bottiglia di Chianti classico e candela in mezzo al tavolo. E il sottofondo musicale? Andate su “Generi e Mood” e selezionate “Romantica”. Lì c’è n’è per tutti gusti e orientamenti. Partite leggeri con “Cena per due”, dove troverete Francesco Guccini, Damien Rice ed Eros Ramazzotti. Poi scaldate l’atmosfera con “Pure Seduction”, con Wiz Khalifa, The Weeknd e Chris Brown. La metà dei brani è etichettata Explicit… un motivo ci sarà. Il dopo cena è servito. Se le cose si mettono bene, passate a “50 Shades of love” (un nome che è tutto un programma, l’immagine invece è gay friendly): Marvin Gaye, Lionel Richie e Sting faranno il resto.
4 4) Due di picche?
Se invece l’appuntamento è un buco nell’acqua, consolatevi con la playlist “Broken Heart”. Adele con Someone like you, Sam Smith con Stay with me o Bon Iver con Skinny Love vi consoleranno a suon di gorgheggi e accordi in minore.
5 5) Playlist da viaggi
C’è da perdersi tra le playlist di Spotify. Bellissima anche la sezione viaggi, con gruppi di playlist specifiche per ogni meta. In partenza per la Grande Mela? C’è la “New York Groove”, con canzoni dedicate alla città. Da NAS (niente a che vedere con i Qnap) e la sua N.Y State of Mind, ai Beastie Boys con No Sleep Till Brookling, passando per Bob Dylan e la sua Positivetly 4th Street. Stesso discorso per Tokio, Chicago, Parigi e la California. Unica pecca: manca totalmente l’Italia. Eppure ce ne sarebbero di città alle quali dedicare fior di playlist. Evidentemente il servizio di musica streaming non ha un particolare occhio di riguardo verso il Bel Paese.
6 6) Le playlist dei musicisti
Non è il punto forte di Spotify, ma di un altro servizio di musica streaming. Apple Music (qui la guida all’uso) punta molto sull’autorevolezza delle playlist, mentre Spotify sulla personalizzazione (ricordate la Discover Weekly?). Tuttavia alcuni artisti hanno creato gruppi di brani a servizio della piattaforma di musica streaming. Uno di questi sono gli XX, che recentemente hanno realizzato la “XX: in the studio”. C’è veramente di tutto: da Aretha Franklin, ai Velvet underground, a Nina Simone, ai Cure. Alla fine pare il concentrato di tutta l’influenza musicale della band di Wandsworth. E non suona affatto male.
7 7) Caribou e le playlist infinite
Conoscete Caribou? Al secolo Daniel Victor Snaith, è un producer canadese che fa ottima musica elettronica. Ebbene, nel tempo libero si diverte a creare playlist chilometriche, dove riversa tutta la sua passione musicale. Vi postiamo “The Longest Playlist: 1000 Songs for You”. In realtà sono 952, ma in continuo aggiornamento. Le ore di musica arrivano a 84: dentro c’è davvero di tutto. Da gustare con un ottimo impianto Multiroom Yamaha.
8 8) Father John Misty
Preferite il suono caldo e polveroso del folk? Ci pensa Father John Misty, cantautore statunitense eccentrico e talentuoso. Lui ha una playlist seguita da 25mila persone, chiamata “Father John Misty’s Royalty Free Terrestrial Juicebox”. Tante chicche semi-sconosciute, per un viaggio nell’America dimenticata da Dio. Ogni 4-5 brani c’è un brano suo, la cui presenza non infastidisce affatto. C’è addirittura un po’ di Italia, con la bellissima Eternamente di Nina Zilli.
9 9) Playlist create dagli utenti
Ma Spotify resta una piattaforma di musica streaming molto libera, con struttura quasi da p2p. Nel senso che gli utenti possono seguirsi e scambiarsi opinioni tra loro. E allora perché non dare un’occhiata alle playlist di Spotify create direttamente da loro? Il problema è che sono davvero troppe ed è difficile fare una cernita. Oltretutto Spotify non offre una sezione dedicata alle playlist, quindi bisogna spulciare pazientemente sulle ricerche. Noi abbiamo scelto “Wes Anderson Mix”, ispirata alle musiche dell’omonimo regista americano. Uno che di musica se ne intende e che compone i suoi film come fossero playlist Spotify.
10 10) Playlist nostrane
Infinite, per la maggior parte dedicate ai successi degli anni passati. Ci pare d’uopo postere quella con più follower, con un titolo tutto maiuscolo: “ITALIANA ANNI 70 80”. 17mila ascoltatori ne seguono le vicissitudini, tra un brano di Donatella Rettore e un acuto dei Ricchi e Poveri. Perché l’Italia è (anche) questa qua.