Minare criptomonete: Come guadagnare con Bitcoin, Ethereum e Litecoin dal PC

minare criptomonete

Volete imparare a minare criptomonete? Vi serve un PC adeguato. Schede video, CPU e alimentatori… ecco come guadagnare con Bitcoin ed Ethereum!

Avrete senz’altro parlare di criptomonete. Per farla breve, sono valute digitali, le cui operazioni – transazioni o generazione della moneta – si basano sui principi della crittografia. Piacciono perché sono totalmente indipendenti dalle istituzioni e non hanno alcuna forma fisica né alcun valore legale. Scordatevi banconote e monetine, in Euro, in Dollari o Yen: al loro posto ci sono serie numeriche, che corrispondono a portafogli digitali. La criptomoneta più importante si chiama Bitcoin, ma ci sono anche Ethereum, Litecoin, Dogecoin e un centinaio di altre. Come guadagnare dalle criptomonete? Il primo metodo è quello di comprarle a un certo prezzo, sperando che il suo valore si elevi, per rivenderle e intascare il margine. Il secondo metodo è quella di “minare criptomonete”.

1 Cosa vuol dire minare criptomonete?

La risposta non è semplicissima da spiegare. Dunque prestate bene attenzione, perché è facile perdere il filo. Il mining è un modo per “emettere” criptomonete: come se installaste a casa vostra una stampante e cominciaste a produrre banconote assolutamente valide. Soltanto che essendo una valuta digitale, per farlo vi serve un pc. Il meccanismo è il seguente: la rete di bitcoin (o di qualsiasi altra criptomoneta) memorizza le transazioni all’interno di blocchi. Sono strutture singole di dati, facenti parte dell’immenso database pubblico con tutte le operazioni di bitcoin. Immaginatevi una catena, che al posto dei tradizionali anelli ha blocchi di dati che la tengono unita. Per “sigillare” il blocco alla catena, c’è bisogno di un computer che trovi un particolare codice numerico. Operazione non semplice, perché lo si trova a furia di tentativi casuali. A chi tocca l’ingrato compito?

2 Tanti volontari, in nome della blockchain

Questo ingrato compito ha trovato un mucchio di volontari disposti a farlo. Come? È bastato stabilire una ricompensa. Chiunque riesca a “sigillare” il blocco, riceve una piccola donazione pagata con la criptomoneta in questione. Ecco spiegato molto in breve, il meccanismo alla base del minare criptomonete. Parola inglese che indica l’estrazione dei minatori di oro nella roccia. E in effetti le due operazioni hanno molto in comune: il bitcoin – e le altre criptomonete – sono considerate un bene rifugio esattamente come l’oro. Inoltre la ricerca del codice giusto è soprattutto questione di fortuna. Esattamente come succedeva ai tempi della corsa all’oro del Klondike.

3 Niente piccone, niente setaccio ma hardware ad alto MHash/sec

La fortuna gioca un ruolo fondamentale nel mining. Ma è soprattutto la velocità a decidere i guadagni dei miner. Più è potente e veloce il vostro hardware, maggiore sarà la possibilità di “estrarre” bitcoin. Vi ricordate quel numero da inserire per chiudere il blocco? Lo si ottiene attraverso l’algoritmo utilizzato dalla criptomoneta. Il Bitcoin ne utilizza uno chiamato “Sha-256”, il Litecoin e il Dogecoin un altro chiamato “Scrypt”, l’Ethereum ha il “ZoE” e via dicendo. Per farla facile, ciascun algoritmo dipende da una tipologia di hash crittografico. L’ “Hash” è il nodo generatore di tutte le transazioni non confermate di un blocco candidato. Un’operazione talmente fondamentale, da venir adottata come unità di misura per giudicare la velocità di calcolo di un hardware. Una GPU, una CPU o una Asic si valutano in base ai Mega hash al secondo. Più sono, meglio è. Perché minare criptomonete è un processo basato sulla pura statistica. Se il vostro hardware farà tanti tentativi di hashing, avrete più possibilità di chiudere un blocco. Dunque di guadagnarci qualcosa.

4 Quale pc comprare per minare criptomonete?

La risposta non è univoca e dipende da numerosi fattori. Il senso complessivo è che è ci vuole un discreto investimento (2-3000 €) e una buona conoscenza sull’argomento. Ci vuole una workstation dedicata, possibilmente assemblata ad hoc. Più o meno come succede per il PC gaming: spenderete tanto e utilizzerete l’apparecchio principalmente per quello. Altra cosa da valutare è il consumo di elettricità: il Pc per il mining non deve farvi partire il contatore, altrimenti tutto il guadagno derivante dal mining si “brucia” in bollette. Di seguito, le componenti principali consigliate dagli esperti di mining e di criptomonete. Un’ottimo inizio per scoprire come guadagnare con Bitcoin, Ethereum o Litecoin. 

5 Scheda madre

Concordano tutti nel dire che bisogna comprarne una apposta per minare criptomonete. Quelle che trovate sui pc pre-assemblati insomma, non saranno sufficienti per il vostro scopo. Le più famose sono le AsRock che sono autentici mostri. La più performante si chiama H110 Pro BTC+ ed è stata appena presentata a Taiwan, in occasione di Computex. 13 slot PCIe e compatibile con processori socket LGA 1151. Due slot per la RAM e sei porte USB. Senza andare sul top del top, “accontentatevi” di una AsRock H81 Pro BTC, o usatene una per il gaming che va molto bene ugualmente. Ci sono le Asrock Fatal1ty Z270 o le Asrock Z270 Killer.

Le schede madri AsRock sono tra le migliori per minare: qua sopra 

6 Schede video o GPU

Stanno diventando sempre più un elemento fondamentale per il minare criptomonete. Ci abbiamo già scritto una guida apposita, con una selezione delle più performanti. In generale, possiamo affermare che le migliori in termini di hash rate sono: la GeForce GTX 1070. “Scelta di alto livello e consigliata da molti miner professionisti, in quanto fornisce un hash hate di 30 mh al secondo, per un consumo elettrico di circa 100 watt”, scrive il nostro editor Bernardo. In alternativa c’è la R9 Nano, con ottime capacità di raffreddamento e 28,5 Mh/s. O ancora la AMD Radeon RX 470, con un basso consumo e un hash rate da 28 Mh/s. Per testare la potenza di mining della vostra GPU esistono software come prime95 e intel burn test. Ma li sconsigliano, perché poco utili e capaci solo di stressare il vostro hardware. Tanti miner ne montano più di una, per aumentare il numero di hash al secondo. Altre invece sconsigliano la pratica (chiamata “cross”) perché provoca molti problemi al processo. Ancora una volta, dipende dalla criptomoneta da minare. L’editor di Motherboard, nel suo articolo, si vanta di averne montate 6 (della Gygabyte) per un hash rate totale di 120-130 Mhash/s.

Le schede video Radeon RX 470 sono buone. Le migliori assieme alle RX 470

7 CPU

Sembra strano, ma la CPU ha perso importanza nella gerarchia delle componenti per il mining di Bitcoin. C’è chi consiglia di prenderla di scarso livello, per risparmiare sui costi dell’alimentazione ed evitare il surriscaldamento. Dipende anche dalla criptomoneta che volete minare: alcune sfruttano più la CPU (come il ZCash) e altre più la GPU (Bitcoin, Litecoin ed Ethereum). Consigliano gli AMD Ryzen 5 1400 o un Intel i5 6400. In ogni caso bisogna pensare all’abbinamento perfetto, tra CPU, alimentatore e scheda madre. Perché a seconda dei Watt che si hanno a disposizione e della motherboard, è possibile overcloccare il processore su livelli incredibili. Un i5 6400 da 2,7 GHz può tranquillamente arrivare a 4,6 GHz, se raffreddato con dissipatori e ventole adeguate. Se si ha un budget elevato, meglio comprarsi un AMD Ryzen 7, che sia un 1700, un 1700X o un 1800X. Per gli Ethereum la CPU praticamente non serve: o meglio, è relegata a semplice gestore delle operazioni delle scheda video.

AMD Ryzen 7? Le più potenti CPU sul mercato. Ma non sempre buone per il mining

8 RAM

Non ne servono di esagerate. Alcuni ne consigliano 8 GB di RAM DDR4. Tanti invece si fermano a 4 GB e sono più che sufficienti. In ogni caso, risparmiate sul lato RAM e puntate su altro.

9 Alimentatore

Per il mining di criptomonete i migliori sono i Corsair, marca molto affidabile. Ma è il numero dei Watt da scegliere molto bene. Dipende da cosa dovete alimentare. Mediamente una scheda video consuma sui 200W, dunque per sei sono già 1200W. Il processore consuma poco, massimo 100W ma ci sono i dissipatori e le ventole da conteggiare. Diciamo che un totale di 1500-1600W sono sufficienti, così avrete un po’ di margine. Cercate comunque di ridurre i consumi al minimo e mettete in conto di dover tenere acceso il pc “H24”.

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10 Conviene il mining di criptomonete?

La domanda chiave. Ancora una volta la risposta ha più variabili. Dipende soprattutto dalla criptomoneta a cui volete dedicarvi. Ora vanno molto gli Ethereum con i quali (dicono) si facciano più soldi delle altre criptomonete. Anche il margine di guadagno dei Litecoin è piuttosto alto, mentre quello dei Bitcoin è praticamente nullo. Per calcolare il proprio guadagno in base all’hardware che si possiede, c’è questo sito, che fornisce una stima di guadagno. Date anche uno sguardo alla mole di hash rate generata per ogni criptomoneta. In generale più è basso il numero di operazioni di hashing, più c’è possibilità di guadagno. L’Ethereum lo si controlla da qui. Molto utile è Cryptocompare, che offre una carrellata generale su tutte le criptomonete.

11 Quanto ci si guadagna con il mining di criptomonete?

Scordatevi di vivere o di diventare ricchi con il mining di criptomonete. A meno che voi non siate delle grosse aziende, al massimo potete “arrotondare”. Per parlare di cifre, mediamente la cifra agognata sono 200 € al mese di guadagno lordo. Ma è un traguardo comunque difficile da raggiungere. Mediamente ci si guadagna dai pochi centesimi (il costo di un SMS massivo) fino a 50 € al mese, per un totale di 600 € l’anno. Se contate che una workstation per il mining di criptomonete viaggia sui 2000 €… già ammortizzare i costi è dura. Il consiglio finale è di non spenderci molto: fatelo se già possedete un Pc da gaming con ottime prestazioni e la notte non vi pesa tenerlo acceso a minare criptomonete.

2 commenti

  1. Hannah Flack ha detto:

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  2. Tommaso Raucci ha detto:

    mah chissa un futuro pieno di queste cose, io ci credo, ma per adesso mi han fregato varie volte bitcoin nelle transazioni

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