Marshall Major III sono la più recente versione delle cuffie over ear di casa Marshall Headphones. Un modello ambizioso, che migliora il suono e le porta al livello delle migliori cuffie di categoria. Soprattutto in versione wireless. La nostra recensione.
Quando le prime cuffie Marshall Major sono uscite sul mercato – parliamo di almeno un lustro fa – furono prese sul serio da pochissimi. Applicare lo storico marchio di amplificatori Marshall a delle banali cuffie da passeggio sembrò a molti un sacrilegio. Il problema vero? La qualità audio era discreta, ma comunque deficitaria rispetto ad altri modelli di punta. Aspetto per molti inaccettabile, soprattutto dato che il prodotto in questione metteva in bella mostra lo storico logo Marshall. L’abbinamento col genere musicale in questo caso più ovvio, il rock, si trova di fronte gli audiofili più devoti, e la resa sonora dovrebbe essere il primo obiettivo di qualsiasi marchio che cerca di radunare questo pubblico. Un difetto che oggi viene messo definitivamente messo a posto con la nuova iterazione di queste cuffie, le Marshall Major III.
1 Marshall Headphones, non solo marketing
Uno dei trend di marketing più affermati (e contestabili) di questi ultimi anni, la ricontestualizzazione di brand che hanno fatto la storia entro nuove dimensioni, non ha impedito a quelli di Marshall Headphones (che, va detto, è una divisione separata e indipendente, sviluppata da Zound Industries, altro aspetto che ha portato i puristi ad insorgere…) di mettersi sotto e realizzare prodotti sempre migliori. Migliori furono le Marshall Major FX e migliore fu il sequel ufficiale, le Major II che a suo tempo abbiamo recensito con favore. Migliore è anche la linea di speaker bluetooth. Migliori, forse, saranno i fantomatici altoparlanti multiroom che – si dice – Marshall Headphones sta progettando.
2 Marshall Major III, le migliori cuffie di casa Marshall sono sia wireless che cablate
E arriviamo al terzo successore della fortunata gamma Major. Marshall Major III sono appena uscite e promettono senza troppi discorsi di mantenere alto il profilo della linea. Marshall ne ha regolato l’archetto, le connessioni e i padiglioni con una forma leggermente riadattata, che si traduce in un ascolto più confortevole. Per il resto, il design rimane praticamente identico ai predecessori, del resto squadra che vince non si cambia. Soprattutto, quando sono i loghi (ben visibili sui padiglioni) ad aver contribuito in modo decisivo al successo di queste cuffie.
3 Cavo + Bluetooth
Anche questa volta, Marshall Major III arriva sul mercato sia in versione cablata, sia in versione wireless. Sono praticamente identiche, con la versione bluetooth dotata di un pulsante aggiuntivo per il controllo della riproduzione musicale, simile ad altre cuffie Marshall, e un po’ di peso in più grazie all’inclusione di una batteria che raggiunge circa 30 ore di tempo d’ascolto.
4 Le migliori cuffie bluetooth (in questa fascia di prezzo)
La novità, davvero importante, è che questo nuovo modello offre una versione bluetooth capace di non soffrire il confronto con la versione cablata, anzi. Potremmo arrivare a spingerci oltre, dichiarandole come best buy nell’ambito delle cuffie bluetooth. Restando al di fuori dal settore delle cuffie dotate di cancellazione del rumore.
5 Performance: bassi potenti e suono corposo
Dal punto di vista del suono, le Marshall Major III portano in dote nuovi driver da 40 mm. Su brani dai bassi intensi, le cuffie offrono una profondità potente. Ai massimi volumi assoluti raggiungono un accenno di distorsione, ma quando lo stage torna a livelli più ragionevoli, i bassi risultano puliti e pieni, nonché abbinati ad una riproduzione nitida sulle alte frequenze. In altre parole, un suono corposo che non perde chiarezza anche nei passaggi più quieti.
Su pezzi con bassi meno profondi nel mix, otteniamo un miglior campione della rotondità generale del suono. I tamburi suonano pieni e profondi, ma non per questo troppo impattanti sulla definizione generale. Le voci, invece, vengono consegnate con una presenza decisa a mantenere il suono pulito. Anche i riff di chitarra e le note registrate più alte danno una certa luminosità al tutto.
6 Un suono chiaro e bilanciato
Per capire fino in fondo la ricchezza del suono riprodotto sulla versione wireless, basta dare in pasto alle Marshall Major III un brano orchestrale. La strumentazione di registro più basso viene messa leggermente in evidenza e consegnata alle nostre orecchie con notevole ricchezza. Fermo restando che gli strumenti di registro superiore, specialmente archi e voce, comandano la maggior parte dell’attenzione. Si può parlare di una vera e propria firma in questo suono, calda e bilanciata, che pone l’accento sulla chiarezza senza sacrificare la profondità dei toni più gravi.
7 Codec aptX, garanzia di grandi ascolti
Oltre ai driver aggiornati, Marshall Major III – in versione bluetooth, s’intende – offre il supporto al codec aptX, probabilmente il migliore al momento in ambito di riproduzione wireless. È vero, ci sono modelli di alta fascia che offrono aptX HD, una versione capace di riprodurre brani in alta risoluzione, ma parliamo di prezzi decisamente diversi e di smartphone top di gamma – neanche tutti – da appaiarvi. Restando ampiamente sotto le 150 euro, la versione wireless delle Major III conferma quanto di buono abbiamo già scritto, soprattutto considerando che possono essere usate anche in versione cablata grazie al cavo jack da 3.5 mm incluso nella confezione.
8 Conclusioni: cablate più che ok, ma bluetooth davvero super
Sono tanti i motivi per acquistare le Marshall Major III: un design immediatamente riconoscibile, una rinnovata comodità e adesso anche la qualità audio che è di ottimo livello. La versione cablata costa davvero poco e si impone senza dubbio fra le migliori cuffie presenti sul mercato. La versione bluetooth, d’altro canto, si attesta come migliore scelta in questa fascia di prezzo (150 euro circa, online anche meno), e rappresenta un veicolo competitivo per tutti coloro che vogliono dire addio ai cavi. Con le cuffie wireless che stanno iniziando a dominare il mercato, sarebbe un peccato perderne il treno.