Si chiamano drift trike e stanno spopolando tra i bimbi e non solo. Ecco tutto ciò che dovreste sapere: differenze, utilizzi, prezzi
Con la bella stagione ritornano in voga gli sport e le attività da praticare all’aria aperta: niente di meglio per un po’ di relax e adrenalina insieme. Ovviamente, in base ai gusti e alle propensioni individuali, si prediligerà ora questo ora quell’esercizio. L’importante è sempre “farsi trovare pronti”: munirsi dell’attrezzatura e degli strumenti necessari per poterne godere al primo giorno di sole. Tra le passioni del tempo libero, da qualche anno, spopola sempre di più il Drift Trike, un veicolo amatissimo da adulti e bambini.
In questo articolo faremo chiarezza su particolarità e utilizzi di questo mezzo di trasporto, con le dovute distinzioni che intercorrono tra i vari modelli. Scopriremo infatti che, nonostante il telaio drift trike sia sempre piuttosto simile, esistono differenze considerevoli tra i vari veicoli, che ne determinano anche differenti utilizzi. Nella nostra guida, ovviamente, non possono mancare i consigli su come scegliere il modello adeguato e suggerimenti sui prodotti migliori. Buona lettura!
1 Cos’è un Drift Trike?
Iniziamo dalle basi: che cosa sono i tricicli da drift? Per prenderla alla larga, potremmo definirli dei veicoli a metà strada tra una bicicletta, un kart e un monopattino. Ci rendiamo conto che si tratti di un “incrocio” bizzarro, eppure le drift bike hanno caratteristiche simili a tutti e tre questi veicoli. Possiedono tre ruote (e per questo sono chiamati anche tricicli da drift), un manubrio con impugnatura antiscivolo e una seduta. A differenza della bici, che ha la sella alta, la seduta del triciclo drift è molto bassa, come nei kart. Allo stesso tempo, però, questi strani mezzi non possiedono abitacolo e funzionano a pedali. Infine, il drift trike ha tre ruote, una anteriore a trazione e due posteriori, che possono avere dimensioni variabili.
Significato di Triciclo da drift
Cosa significa, nello specifico, Drift Trike? Per capirlo meglio, cerchiamo di risalire all’etimologia dei due termini. La definizione inglese di “Drift” è “drive something along”, letteralmente “guidare attraverso”. Ci aiuta di più, probabilmente, la traduzione italiana del termine, “derapare”, che, a sua volta, si rifà al francese dérapage. Queste parole, sicuramente note agli amanti dello sci, indicano l’azione di scivolare, slittare via, andare alla deriva. La parola “Trike”, invece, significa semplicemente triciclo. Ecco perché la traduzione italiana più simile è triciclo da discesa.
Invenzione del triciclo da discesa
Com’è nato il Drift Trike, così come lo conosciamo noi oggi? Di primo acchito, ci verrebbe da pensare che sia frutto di una mente stravagante. Già immaginiamo un ragazzo estroso intento a scomporre la sua bici e ad assemblarla nuovamente, con l’aggiunta di altre componenti. Ed effettivamente le cose sono andate più o meno così.
Era il 2009 quando iniziarono a circolare sul web i primi video di tricicli da drift, ad opera di giovanissimi Kiwi. Non ci meraviglia che sia accaduto proprio in Nuova Zelanda, epicentro delle invenzioni degli sport adrenalinici (pensiamo alla slitta, al bungy, al jet boating e allo stesso blokarting). I ragazzi, semplicemente, avevano posto uno strato di pvc sotto alle ruote posteriori di un triciclo, che gli permettevano di “slittare”. Il gioco era fatto.
Ci volle davvero poco affinché la drift bike diventasse ufficialmente un veicolo a scopo ludico e di intrattenimento: in breve, l’aeroporto di Tauranga possedeva una sua pista di drift bike. Un’attività che era un ottimo sostituto dei kart in caso di vento sfavorevole, ma egualmente divertente e sicura.
2 Tipologie di drift bike
La prima volta in cui cercherete su internet cosa sia un Drift Trike, probabilmente ne uscirete con le idee ancora più confuse. Effettivamente, si tratta di un veicolo “gender fluid”, letteralmente! Da un lato incontriamo articoli che ne parlano come di un triciclo da discesa utile a praticare uno sport estremo. In questo caso è progettato e realizzato in grandi dimensioni ed è destinato all’utilizzo esclusivamente degli adulti. Senza tralasciare, tra l’altro, tutte le misure di sicurezza necessarie. Insomma, un aggeggio per i più spericolati da non manovrare assolutamente con leggerezza.
D’altro canto, esistono anche i Drift Trike per bambini, in sostituzione della bicicletta a rotelle, del monopattino o del classico triciclo. Ovviamente, in questo caso il veicolo non è pensato per raggiungere grandi velocità e tantomeno per essere utilizzato in discesa. Si tratta semplicemente di un mezzo per passeggiare o correre all’aria aperta, nei parchi o su terreni poco o per nulla dissestati. A seconda che i modelli siano pensati per ragazzi o per bambini, possono cambiare l’ampiezza del raggio delle ruote e anche il loro spessore.
Non finisce qui! Esistono modelli per ragazzi anche se simili in tutto e per tutto a quelli per gli adulti (dimensioni a parte). Anche perché il Drifting è diventato ormai uno sport in voga alla stregua del ciclismo, che dà la possibilità ai giovani di sfidarsi anche in competizioni ufficiali. Di frequente ci si imbatte anche in alcuni Drift Trike elettrici, alla stregua delle bici elettriche e dei monopattini elettrici. Pensati per i più piccoli, hanno ruote posteriori di dimensioni ridotte, da utilizzare sotto supervisione di un adulto o meno.
In poche parole, le Drift Bike sono dei veicoli così versatili che ce n’è davvero per tutti i gusti e le esigenze. Prima di procedere all’acquisto, è sempre bene verificare dimensioni, portata e la qualità dei materiali di produzione.
3 Componenti di un Drift Trike
Com’è strutturato, nello specifico, un Drift Trike? Questo dipende tantissimo dall’utente a cui è destinato. In linea generale, ogni triciclo da discesa possiede una parte anteriore simile a quella della bicicletta, anche se di dimensioni inferiori. Dobbiamo aspettarci, quindi, la presenza di un manubrio provvisto di freni e di una ruota anteriore. Esso può essere composto da una singola barra tubolare, come una bici, oppure da una scocca larga simile a quella degli scooter, indubbiamente più protettiva. Generalmente la ruota ha un diametro di circa 20 pollici (più o meno 50 cm) e uno pneumatico massiccio con forte aderenza al suolo. È possibile imbattersi in tricicli da drift con ruote a raggiera, oppure con un cerchione in plastica.
Quella anteriore è la ruota di trazione: le due posteriori “seguono” la traiettoria e basta. Il telaio del veicolo è poi costituito da una barra obliqua, proprio come quella che, in una bici, collega il manubrio ai pedali. Soltanto che in questo caso alla sua estremità inferiore, al posto dei pedali viene installata una larga seduta in plastica, provvista di schienale, che si eleva di pochi centimetri dal pavimento. Questo perché, come abbiamo detto, i pedali del Drift Trike (o, in generale, gli appoggi per i piedi) sporgono direttamente dal perno della ruota anteriore.
Infine, la parte posteriore della Drift Bike è composta da un asse perpendicolare al corpo, posizionata allo stesso livello o leggermente dietro alla seduta. Tra il sedile e l’asse, soprattutto nei modelli per adulti, vengono installati degli ammortizzatori, fondamentali per attutire gli urti e preservare la salute della colonna vertebrale. Per garantire un sostegno ottimale al peso del corpo, la barra dev’essere realizzata in acciaio e possedere un diametro compreso almeno tra i 18 e i 22 cm. Inoltre, essa funge da perno per le due ruote posteriori, le cui dimensioni e composizione variano drasticamente a seconda dell’utilizzo. Possono essere piccole e in plastica come quelle di un monopattino, oppure larghissime e lisce per i clienti adulti e spericolati.
4 Utilizzi del Trike Drift
Come vi sarà ben chiaro a questo punto, a seconda che il veicolo sia pensato per adulti o per bambini, cambia tantissimo la sua struttura e il suo utilizzo. Non di rado ci imbattiamo in prodotti ibridi, che possiedono la barra centrale estensibile, per poter essere utilizzati da giovani di diverse età e altezze.
In generale i tricicli da drift sono dei veicoli iper versatili con cui è possibile concedersi vari livelli di svago e divertimento. Per i più piccoli, sono un ottimo sostituito del triciclo tradizionale, solo che più moderni e belli da vedere. Possono essere posti nel bagagliaio con estrema facilità ed utilizzati nelle scampagnate, nei parchi o nelle piste ciclabili. Sono ottimi per aiutare i bimbi a sviluppare senso di responsabilità e autonomia, nonché fare i primi passi che li porteranno a diventare dei biker esperti.
D’altra parte, il Drift Trike può essere un’ottima fonte di svago per i ragazzi dai 12 anni in su. A seconda della loro preparazione alla guida, potranno sperimentare vari livelli di difficoltà e decidere dove e come praticare questo sport. Ovviamente, bisogna prediligere sempre aree chiuse al traffico o apposite piste dove poter circolare e allenarsi in tutta sicurezza. Insomma, il triciclo da discesa è un ottimo alleato per passare il tempo libero all’aria aperta: per delle passeggiate in solitaria o in comitiva, per organizzare delle gare o per darsi il cambio di tanto in tanto.
Infine, non possiamo trascurare ciò a cui il triciclo da discesa è votato sin dalla nascita: uno sport spericolato! Ecco che l’idea iniziale dei Kiwi è stata rielaborata, ottimizzata e messa in sicurezza. Et voilà! Un veicolo privo di pedali da utilizzare in discesa, con cui organizzare delle vere e proprie gare in mezzo alla natura. Dato il tipo di struttura, ovviamente si presta particolarmente anche a lunghe discese, controsterzi e piroette multiple. Insomma, un’attività super adrenalinica da svolgere all’aperto o nelle piste autorizzate.
5 Modelli da adulti
Ad oggi, i Drift Trike sono diffusi e conosciuti quasi alla stregua dei Kart. Da un lato è sempre stimolante imparare a condurre un veicolo, sviluppare un nuovo hobby, da condividere magari con gli amici. Dall’altro, le Drift Bike sono in grado di offrirci un’esperienza travolgente che azzera lo stress e rinnova il nostro entusiasmo.
I modelli per adulti richiedono una grande abilità di guida. Spesso sono privi di pedali, perché ci si può spingere con i piedi sino a prendere velocità, per poi poggiarli sui perni della ruota. Ovviamente questo tipo di Drift Trike dev’essere utilizzato con casco classico da motocross, ginocchiere, gomitiere, paraschiena e collare.
Ciò che contraddistingue i modelli da velocità sono soprattutto le ruote posteriori. Esse hanno diametro notevolmente più piccolo rispetto a quella anteriore (generalmente 1/6), ma sono di forma cilindrica, cioè larghe. Addirittura, la larghezza può essere il doppio rispetto al diametro.
Cosa ancora più importante, sono realizzate in materiale duro e liscio, e assolutamente prive di pneumatici. Nessuno dei drifter utilizza pneumatici in gomma sui rulli posteriori, perché la loro funzione è proprio quella di avere meno attrito possibile con il suolo. Le ruote posteriori, insomma, possono essere simili a quelle di Kart, e avere copertura in polietilene, oppure ruote tipo Peg Perego realizzate in materiale plastico.
6 Modelli per ragazzi
Ovviamente nei modelli per i più giovani il telaio drift trike ha una lunghezza inferiore, anche se, come dicevamo, è possibile incontrare modelli estensibili. L’altra differenza fondamentale è quella che riguarda le ruote posteriori: non sempre, ma spesso, esse sono realizzate in materiale plastico e sono di dimensioni ridotte. Per farvi un’idea, sono simili a quelle dei monopattini o dei passeggini, e munite allo stesso modo di paraurti. La ragione è semplice: in questo modo l’attrito è minore, ma non nullo. Quando la parte anteriore di un drift trike è simile ad una bici, esso è provvisto di freno manuale e pedali. Utilizzato con un caschetto da bici, e con i dovuti accorgimenti, è un ottimo modo di rallegrare una passeggiata e di aiutare i più giovani a conquistare controllo e autonomia.
Non mancano, comunque, dei modelli intermedi, pensati per i ragazzi più esperti. Possono essere degli ibridi, con la ruota a raggiera e le ruote posteriori larghe, come i modelli per adulti. Oppure possono essere simili agli scooter, con scocca anteriore e ruota di dimensioni più ridotte. In commercio, infatti, esistono anche drift trike elettrici, e la loro struttura risponde proprio a quanto descritto. Sono veicoli privi di pedali, in grado di raggiungere i 13-15 km/h e con un’autonomia che va dai 30 ai 60 min circa (dipende davvero dai singoli modelli). Per accrescere il livello di sicurezza, spesso dispongono di acceleratore a pulsante e di freno manuale, per modulare al massimo la frenata. Non è raro imbattersi, poi, in modelli a due posti: ideali per aiutare i ragazzi a guidare durante le prime prove, per poi lasciarli in piena autonomia quando saranno esperti.