Il DJI Mavic Pro: Consigliato o evitabile? Il drone viaggia bene, anche se potrebbe aspirare a molto di più. Ecco la recensione prodotto
Negli ultimi anni, nella produzione di video si è insinuato – quatto quatto – un oggettino. Partito come un esperimento, trasformatosi poi in giocattolo, ora viene utilizzato nella maggior parte delle produzioni cinematografiche e televisive. Si chiama drone e le sue potenzialità sono davvero promettenti. Per chi non sapesse di cosa si sta parlando, si immagini un elicottero in miniatura, che trasporta una videocamera. I droni possono volare, planare e spostarsi nell’aria con un’agilità di movimento da far invidia al dolly più evoluto. Tanta è l’offerta di droni sul mercato, sia pro che consumer. Un brand che si è affermato è la DJI (acronimo che sta per Dà-Jiāng Innovations Science and Technology Co., Ltd) cinese, rampante e determinata a impossessarsi di un’intera fetta di mercato. Tra i loro prodotti di punta c’è il DJI Mavic Pro: uscito a dicembre scorso, affianca il Phantom e – stando alle recensioni sul web – funziona niente male.
1 Cosa ha in più del Phantom?
La DJI già spadroneggiava prima dell’avvento di Mavic Pro. Non paga, decide di tirar fuori un aggeggio più leggero, più economico e con le stesse performance. Il DJI Mavic Pro raggiunge 120 metri di altezza, una velocità di 60 chilometri all’ora e può allontanarsi dal “conducente” di 500 metri. Una distanza ragguardevole, ma che potrebbe aumentare se non ci fosse il blocco di fabbrica imposto dalla DJI. Il peso e le dimensioni sono contenutissime: 20 centimetri, per 8 di altezza e 8 di larghezza. Nello zaino (qui il migliore del nostro catalogo) vi peserà meno di un chilo (734 grammi, per la precisione). Il DJI Mavic Pro è dotato di 4 rotori e ha un’autonomia di 24 minuti di volo, grazie ai 3830 mAh di batteria (simile a certe Powerbank). Non troppi, ma notevoli per un drone consumer.
2 Già, ma la qualità video?
Okay. Le performance fisiche del “volatile” sono impressionanti. Ma che dire del comparto tecnico? Qui basta leggere le specifiche e guardarsi qualche video prova su internet, per capire la reale qualità del DJI Mavic Pro. Cominciamo dalle prime: la risoluzione massima del video supera ogni rosea aspettativa, con i suoi 12,5 megapixel (4000×3000) a 30 frame al secondo. La velocità dell’otturatore è di 8-1/8000 e la capacità di archiviazione è buona (anche se non ottima). La DJI Mavic Pro monta schede SD fino a 64 GB, che consentiranno almeno 8-10 minuti di riprese, in qualità massima.
3 DJI Mavic Pro: le sorprese non finiscono qua
Non è tutto. A voler incensare ulteriormente il drone, si può citare il sistema intelligente integrato. Il DJI Mavic Pro individua e scansa gli ostacoli a 15 metri di distanza. Molto utile per i tipici incidenti sugli alberi (che sono il pane quotidiano per qualsiasi videomaker). Sa anche tornare a casa, quando si accorge di avere la batteria troppo bassa. Nella confezione è incluso un joystick per controllare il DJI Mavic Pro in remoto. Collegato a uno smartphone si avrà tra le mani uno schermo che mostra la visuale del drone. Difetti? Qualcuno sì: HDblog, nella prova sul campo, nota un menù poco intuitivo, qualche perdita del segnale e una durata della batteria non elevatissima. Più in generale, il DJ Mavic Pro ha lo svantaggio di… non essere “Pro”. Nel senso: il costo è contenuto, ma non regalato, le prestazioni sono buone ma con qualche ragionevole limite. A suo modo è talmente perfetto, che “non commette peccati né di carne, né di pesce”, avrebbe detto Totò. Ma se è la via di mezzo quello che state cercando, il DJI Mavic Pro fa a caso vostro.