Shure vuole dire soltanto microfoni e auricolari professionali? Panoramica su una delle linee più amate da chi si interessa di qualità audio e registrazioni.
Un articolo dedicato agli auricolari Shure ha per forza di cose bisogno di un’introduzione, Parlare di cuffie e auricolari, oggi, non è semplice. Ogni volta in cui scriviamo un articolo sulle migliori cuffie o su una determinata gamma, ci troviamo a scegliere in mezzo a una varietà di modelli assolutamente straniante. Il mercato è infatti saturo e scegliere comporta capire esattamente quali sono i propri bisogni e le aspettative che riponiamo nel prodotto che vogliamo acquistare. È il suono che interessa? La comodità? Le funzioni di cancellazione del rumore? O, più semplicemente, si vuole poter girare con la libertà del wireless? È per questo che non esiste il prodotto migliore, dato che ancora nessuno ha inventato un paio di cuffie capaci di riassumere tutti questi aspetti in modo armonioso. Ci sono però produttori e linee che riescono ad eccellere in certi aspetti. Shure è senza dubbio uno di questi.
1 Perché acquistare cuffie o auricolari cablati?
A 2018 inoltrato, è difficile consigliare un paio di cuffie cablate se la qualità audio non è in cima ai pensieri. L’audiofilia è una strada dispendiosa, un cellulare medio garantisce una buona riproduzione ma è una base fragile per parlare di vero hi-fi. Ci sono tuttavia gamme di auricolari in grado di offrire un livello sonoro più che adeguato a prezzi validi. E’ anche possibile ipotizzare che le cuffie cablate costituiranno presto un’alternativa di prezzo importante. Già oggi è possibile acquistare auricolari dall’ottima resa per una frazione del prezzo di qualche anno fa. Gli auricolari Shure, o almeno alcuni modelli più vicini al low-end, sono fra questi.
2 Shure, un brand dedicato alla qualità audio
Questo preambolo è dovuto, perché ci accingiamo a parlare di auricolari che interesseranno solo ad una nicchia, ormai sempre più esigua: quella degli audiofili e dei professionisti di studio. Shure è infatti uno dei produttori più importanti nella produzione di accessori professionali. In particolare, microfoni e cuffie monitor. Negli ultimi anni, ha lanciato delle linee di auricolari di grande qualità, adatti a situazioni di monitoraggio di studio ma anche per appassionati che vogliono un prodotto capace di suonare davvero bene. I prezzi ovviamente tendono a viaggiare verso l’alto, ma nelle declinazioni più basse non si discostano molto dalla concorrenza. E la qualità, vi garantiamo, è davvero da urlo.
3 Suono v-shaped cosa vuol dire?
Quando si parla di cuffie v-shaped ci si riferisce alla forma particolare di un equalizzatore (vedi foto). Il suono v-shaped (letteralmente, a forma d V) si caratterizza per dei bassi e alti elevati, con una notevole riduzione della gamma media. Sull’equalizzatore, le frequenze appaiono con una pronunciata declinazione a V.
Inutile dirlo, ma le più famose cuffie v-shaped sono le Beats, che hanno lanciato il trend elevandolo a must per quasi ogni produttore che voglia aggredire il mercato “giovane”. Shure va in controtendenza, o se non altro non ha mai aggiustato il proprio tiro ad altro che non siano professionisti o utenti interessati ad una riproduzione naturale e fedele. I prodotti della casa americana offrono un’orgogliosa e inconfondibile risposta in frequenza flat. Il che vuol dire semplicemente che i suoi prodotti sono ideati con l’obiettivo di fornire uno stage sonoro bilanciato e naturale, incentrato sull’ampiezza più che sull’impatto. Sta a voi capire se questo sia ciò che volete dai vostri prossimi auricolari.
4 Auricolari Shure obsoleti? Semmai senza tempo
La riprova che gli auricolari Shure sono davvero di alta qualità arriva da una constatazione: alcuni modelli risalgono infatti a diversi anni fa. Gli S535, ad esempio, sono stati lanciati nel lontano 2010. Alcuni storceranno il naso, dato che l’emivita di molti prodotti è oggi limitatissima. 3-4 anni e l’urgenza di cambiare diventa irresistibile, per via di nuove caratteristiche che l’industria ci presenta come fondamentali. In realtà, chi si interessa principalmente di suono tende a scegliere un modello e tenerlo fino a che la durabilità dei materiali lo consente. In questo, gli auricolari Shure si presentano davvero come qualcosa di molto durevole a cui sarà facile affezionarsi.
5 Gli auricolari Shure sono monitor o vanno bene anche per l’utente comune?
I prodotti Shure nascono con l’intento di fornire dei monitor affidabili per professionisti e musicisti, sia in ambienti di studio che di palco. Questo non toglie, come del resto vale per quasi tutte le linee di monitor che possiamo trovare nella grande distribuzione, che possano offrire performance grandiose anche per utenti consumer. Ci riferiamo in particolare ai modelli più economici, senza dubbio più in linea col budget dell’utente medio. Più si sale di prezzo, più gli auricolari diventano adatti ad un’utenza professionale, anche in virtù di una neutralità di suono che oggi può definirsi da veri appassionati.
6 Shure SE112M
Partiamo dal modello più economico in tutta la gamma di auricolari Shure. SE112M sono discreti, a patto di accettarne alcune “stranezze”. Una è il design davvero peculiare, con i due auricolari stondati e decisamente ingombranti. L’altra è una riproduzione degli alti decisamente artificiale e troppo insistita, che risulta in un suono non troppo fedele. È come se Shure avesse scelto di dare la sua versione degli auricolari consumer che vanno per la maggiore, con risultati francamente migliorabili. Onestamente, a questo prezzo potete trovare molto di meglio.
7 Shure SE215
Ancora un’entry level, che per molti costituirà comunque una soluzione di qualità assoluta. C’è da dire che la storia delle cuffie e degli auricolari Shure ha portato gli audiofili ad aspettarsi un suono dettagliato e ritmico, ma un po’ asettico e poco potente. Shure stessa definisce il suono di questi auricolari come “caldo e dettagliato”. Una definizione che, in fin dei conti, mette bene in chiaro la realtà: i bassi sono ricchi e sufficientemente corposi, mentre le voci risplendono di personalità e calore. Caratteristiche che non sacrificano naturalezza e dettaglio, decisamente ammirevoli per il prezzo che vi sarà richiesto. Qualcuno gradirà più drammaticità e un suono più orientato verso l’impatto immediato, ma in tal caso vi consigliamo ben altre linee da esplorare.
8 Shure SE315
Anche questi auricolari presentano un tono bilanciato e dettagliato, anche se i nostri ascolti sembrano rivelare un basso un po’ anemico e non perfettamente naturale come in altre occasioni. Non lo consideriamo un difetto cruciale, anche se preferiamo un altro prodotto della gamma di auricolari Shure, le SE425 di cui parliamo appena sotto. In ogni caso, c’è davvero tanto da apprezzare, soprattutto nella fedeltà di riproduzione. Un dettaglio non da poco, che può essere apprezzato tramite registrazioni di rock e jazz, dove la separazione naturale degli strumenti regalerà soddisfazioni sotto il profilo auditivo.
9 Shure SE425
SE425 sono fra gli auricolari Shure più amati e tenuti in considerazione dagli appassionati. Restituiscono un sonoro pulito ed estremamente equilibrato, con una gamma media sorprendentemente dettagliata. Naturalezza e ricchezza di dettagli si rivelano con ascolti prolungati e mediante un certo “allenamento”. Il suono di questi auricolari si discosta con decisione dai trend degli ultimi anni, in particolare l’ipertrofia dei bassi. Se per voi non è un problema, e posto che abbiate il budget necessario, questi auricolari sono fra i migliori disponibili sul mercato consumer. Molto solida la costruzione, in particolare il cavo offre lunghezza e spessore adeguati.
10 Shure SE535
Con gli auricolari Shure SE535 si sale di prezzo, col premio aggiunto di una qualità audio ancora superiore. Superata la difficoltà iniziale di utilizzo (la forma di tutti questi auricolari può essere uno scoglio, almeno prima di abituarsi) va trovato l’inserto in schiuma giusto per incrociare comodità e isolamento acustico. A quel punto, sarà possibile godere di un soundstage davvero ampio per degli auricolari in-ear. Ovviamente i medi la fanno da padroni, grazie ad una definizione che resiste a qualsiasi distorsione. Tuttavia sono i bassi l’aspetto che abbiamo amato di più, ovviamente flat ma molto presenti e capaci di infondere la giusta energia a qualsiasi genere musicale sia stato dato in pasto. Gli alti infine, dinamici e precisi ma mai vera star della riproduzione. Poco altro da dire, pochi rivali riescono a tenerne il passo a parità di prezzo.
11 Shure SE846
Con i SE846, si entra definitivamente nell’iperuranio della professionalità. Difficile, altrimenti, giustificare un prezzo che supera le 900 euro per un paio di auricolari che in mobilità rischiano di rompersi (nonostante la qualità costruttiva sia decisamente alta) e logorarsi col tempo. i SE846 – dotati di micro driver a quattro via per l’alta definizione – ci sembrano una dimensione adatta a musicisti che vogliono un paio di monitor da palco robusti e capaci di riprodurre in maniera davvero federe. Qualsiasi altro uso ci porta ad avvertirne i potenziali acquirenti: state attenti alla sorgente che volete utilizzare, perché un cellulare con normale risoluzione 16/44 non può davvero costituire una fonte adeguata. Diverso il discorso di un lettore mp3 (o anche uno smartphone, ma siamo più dubbiosi) dotato di capacità hi-res, anche se pure in questo caso l’utenza dovrebbe rivolgersi ad un brand davvero premium (Sony?) per rendere giustizia a questi auricolari.