Stampanti termiche e POS: Zebra, Epson, Datamax, scontro tra titani

Stampanti termiche e POS: Zebra, Epson, Datamax, scontro tra titani

Stampanti termiche e POS: gli sfidanti sono la Zebra, la Epson e la Datamax. Il buono, il brutto e il cattivo, per un triello fino all’ultimo scontrino emesso

Alzi la mano chi è sinceramente interessato alle stampanti speciali… Come dite, nessuno? D’accordo, non è certo l’argomento più accattivante trattato su Non Solo Mouse. Però una delle nostre missioni è quella di informare il consumatore, aiutando nell’acquisto anche chi usa i nostri prodotti per professione. Oggi metteremo a confronto a diretto – in una sorta di mexican standoff – tre brand storici, che si sono buttati nel mercato delle stampanti termiche e POS. Sono quegli “oggettini” che vedete nei negozi o nei magazzini, che servono a emettere scontrini, etichette e adesivi con codici a barre… I tre competitor sulle stampanti termiche e POS sono: Zebra, Epson e Datamax O’Neil. Chi vince la sfida tra titani delle stampanti speciali?

1 Zebra: I buoni

Marchio storico, creato a Lincolnshire, Illinois, da Ed Kaplan e Gerhard Cless nel lontano 1969. Si sono subito tuffati negli strumenti professionali, fino ad arrivare – nel 1986 – una grossa corporation nel settore dei ticketing. Ora sono espansi in tutto il mondo, hanno 120 sedi e 7000 dipendenti in 170 paesi diversi. Una super potenza, che non lesina sulla qualità dei prodotti. Negli ultimi anni si sono specializzati in stampanti termiche e POS, professionali e i Mobile Computer. Vendono anche scanner per codici a barre e sistemi LAN. Noi consigliamo il Mobile Computer MC2180, vendutissimo tra i nostri “scaffali digitali” e di ottima qualità. E con uno Zebra MC2180, l’inventario del vostro negozio può accompagnare solo.

2 Epson: I brutti (ma che piacciono)

A noi la Epson piace e non piace. Vendutissima, affidabile e dalla grande tradizione. Ma i loro prodotti non sempre sono il TOP assoluto, specie per i prezzi che portano. Mettiamola così: è la grande diva delle stampanti (domestiche, professionali, speciali) ma un tantino sopravvalutata. Cosa ci piace, senza remore, è la stampante POS TM-T20II: ha un’elevata velocità di impressione e delle funzionalità mirate al risparmio. La larghezza della stampa è di 80 centimetri: quanto basta per riportare le indicazioni del prodotto venduto. Anche perché la macchinetta è dotata di “funzione risparmio carta”. È un sistema per non sprecare margine nello scontrino e ridurlo a soli 12 millimetri massimo. Not bad, per una volta diamo a Epson quel che è di Epson.

3 Datamax O’Neil: I cattivi

Perché cattivi? Tranquilli, è solo una scusa per citare Sergio Leone e il suo mitico Western. Ma della Datamax O’Neil a noi piace proprio la loro “cattiveria”, intesa come grande ambizione e grinta. Fondata nel 1977 è la giovincella del trio, ma ha già conquistato una grossa fetta di mercato delle stampanti termiche e POS. Negli anni hanno fatto una scalata vertiginosa, finendo però – nel 2015 – per essere inglobati dalla Honeywell. Continuano comunque a dominare, grazie a prodotti di qualità come la Datamax E Class Mark III. È una entry level a 352 €, ma con funzioni buone: stampa etichette e scontrini a 203 x 203DPI, con una velocità di stampa massima di 6 ips (152 mm al secondo) e connessione – nel modello avanzato – Host USB, LAN wireless, bluetooth v2.0. Chi vince il triello tra Zebra, Epson e Datamax O’Neil? Guardatevi, sfidatevi e sparate scontrini/codici a barre ed etichette! Parafrasando il grande Leone: “Quando un uomo con la POS incontra un uomo con la termica, quello con la POS è un uomo morto”.

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